
Per coloro che vivono la nostra attuale condizione teleste il tempo esiste. Questo capitolo ne tratta la sua misura.
Nel libro di Abrahamo ci sono molti versetti scritturali che ci parlano del tempo.
Iniziamo con la scrittura in Abrahamo 3:4.
“E il Signore mi disse, mediante l'Urim e Thummim, che Kolob era alla maniera del Signore, secondo i propri tempi e le proprie stagioni nelle sue rivoluzioni; che una rivoluzione era un giorno per il Signore, secondo il suo modo di calcolare, ed era mille anni secondo il tempo assegnato a quella sulla quale tu stai. Questo è il calcolo del tempo del Signore, secondo il calcolo di Kolob.”
Pertanto Kolob nel fare una rotazione sul proprio asse impiega 365000 giorni nostri (mille anni).
Scrittura in Abrahamo 3:5
“E il Signore mi disse: Il pianeta che è il luminare minore, minore di quello che deve governare il giorno, sì, che governa la notte, è superiore o maggiore di quello sul quale tu stai, in riferimento al calcolo, poiché si muove in un ordine più lento; ciò è nell'ordine, poiché sta al di sopra della terra sulla quale tu stai; perciò il calcolo del suo tempo non è così grande, quanto al numero dei suoi giorni, dei suoi mesi e dei suoi anni.”
Il luminare minore è la Luna. La scrittura enuncia qui un concetto interessante e cioè che il corpo celeste che è in ordine superiore alla Terra si deve muovere più lentamente. Infatti una rotazione completa della Luna rispetto al proprio asse è di 27 giorni terrestri.
Scrittura in Abrahamo 3:6-8
“E il Signore mi disse: Ora, Abrahamo, questi due fatti esistono, ecco, i tuoi occhi lo vedono; ti è dato di conoscere i tempi di calcolo, il tempo fissato, sì, il tempo fissato della terra sulla quale tu stai, e il tempo fissato del luminare maggiore, che è posto a governare il giorno, e il tempo fissato del luminare minore, che è posto a governare la notte.
Ora, il tempo fissato del luminare minore è un tempo più lungo, quanto al suo calcolo, del calcolo del tempo della terra sulla quale tu stai.
E dove questi due fatti esistono, vi sarà un altro fatto superiore ad essi, cioè vi sarà un altro pianeta il cui calcolo del tempo sarà ancora più lungo;”
Da questa scrittura si evidenzia il concetto che il pianeta che sta al di sopra della Terra e della Luna ha un tempo di rotazione intorno al proprio asse ancora più lungo. Il Sole poiché si trova allo stato di plasma è soggetto ad una rotazione differenziale, ovvero ruota in maniera diversa a seconda della latitudine: infatti il sole ruota più velocemente all'equatore che non ai poli ed il periodo di rotazione varia tra i 25 giorni dell'equatore e i 36 dei poli (valore medio 30,5).
Scrittura in Abrahamo 3:9-10
“E così il calcolo del tempo di un pianeta sarà superiore a un altro, finché giungerai vicino a Kolob, la quale Kolob è secondo il calcolo del tempo del Signore; la quale Kolob è posta vicino al trono di Dio, per governare tutti quei pianeti che appartengono allo stesso ordine di quello sul quale tu stai. E ti è dato di conoscere il tempo fissato di tutte le stelle che sono poste per dare luce, finché giungi vicino al trono di Dio.”
Questa scrittura, unitamente a quelle precedenti, ci chiarisce che l’ordine di appartenenza non riguarda tutti i pianeti ma solo quelli simili alla Terra e quelli che hanno la funzione di illuminarli durante il giorno, cioè le stelle come il Sole che emettono luce, e quei pianeti che durante la notte riflettono la luce sul pianeta dove c’è vita.
Scrittura in Abrahamo 3:13
“Ed Egli mi disse: Questa è Shineha, che è il sole. E mi disse: Kokob, che significa stella. E mi disse: Olea, che è la luna. E mi disse: Kokaubeam, che significa stelle, ossia tutti i grandi luminari che erano nel firmamento del cielo.”
A scanso di equivoci, con questa Scrittura il Signore precisa ad Abrahamo quali sono i pianeti che fanno parte di quest’ordine a cui appartiene la Terra.
Scrittura in Abrahamo 3:16
“Se due cose esistono, e una è al di sopra dell'altra, vi saranno cose più grandi al di sopra di esse; perciò Kolob è la più grande di tutte le Kokaubeam che tu hai visto, perché è la più vicina a me.”
Quanto affermato in questa Scrittura può essere definito come un “ordine gerarchico del tempo” dove i pianeti facenti parte di quest’ordine, in ultima analisi fanno capo a Kolob che sta al di sopra di tutti, in quanto ha il tempo di rotazione più lungo di tutti e, secondo la nostra percezione, quasi eterno: 365000 giorni.
Se poi noi andiamo a confrontare il totale delle rotazioni sul proprio asse di questi corpi celesti relativi a quelli dell’ordine gerarchico del tempo durante un anno galattico, corrispondente a una rotazione di 360° intorno al centro della galassia (fig. 102), il concetto risulta ancora sorprendentemente più significativo:
- Kolob: 226.000 rotazioni/anno galattico
- Sole: 2.705.500.000 “ “ “
- Luna: 3.018.500.000 “ “ “
- Terra: 82.490.000.000 “ “ “
Via via che si sale nell’ordine gerarchico del tempo indicato dalle scritture si ha un rallentamento del periodo di rotazione, cioè un tempo più lungo per completare una rotazione sul proprio asse, questo per il relativo giorno e pertanto anche per i relativi mesi ed anni come chiaramente indicato nella scrittura di Abrahamo 3:6-8.
Per avere una proporzione con il tempo di Kolob basta considerare che questa stella ha fatto solo 6 rotazioni da quando è avvenuta la caduta di Adamo contro i 226.000 che gli necessitano per percorrere un anno galattico…. pertanto il tempo su Kolob è praticamente “infinito”…. forse si potrebbe anche dire “eterno”.
Quando la Terra fu organizzata e ruotava in un’orbita intorno a Kolob (vedi sezione “L’organizzazione della terra”), le Scritture ci dicono che aveva un tempo come Kolob e pertanto il suo giorno di allora era lungo 365.000 dei nostri giorni attuali. Poi durante il percorso di espulsione della Terra dal centro della galassia al sistema solare, la velocità di rotazione angolare è cresciuta notevolmente fino a compiere una rotazione completa intorno al proprio asse in un solo giorno nostro attuale.
La cosa più importante che le Scritture sopra citate ci dicono è che la parola “tempo” si configura con la lunghezza del giorno e pertanto, quando il Signore ha assegnato il suo tempo all’uomo, non ha fatto altro che definire la lunghezza del suo giorno.
Questo post è stato estratto dal libro "Il geocristianesimo" di piero Durazzani.
Nel libro di Abrahamo ci sono molti versetti scritturali che ci parlano del tempo.
Iniziamo con la scrittura in Abrahamo 3:4.
“E il Signore mi disse, mediante l'Urim e Thummim, che Kolob era alla maniera del Signore, secondo i propri tempi e le proprie stagioni nelle sue rivoluzioni; che una rivoluzione era un giorno per il Signore, secondo il suo modo di calcolare, ed era mille anni secondo il tempo assegnato a quella sulla quale tu stai. Questo è il calcolo del tempo del Signore, secondo il calcolo di Kolob.”
Pertanto Kolob nel fare una rotazione sul proprio asse impiega 365000 giorni nostri (mille anni).
Scrittura in Abrahamo 3:5
“E il Signore mi disse: Il pianeta che è il luminare minore, minore di quello che deve governare il giorno, sì, che governa la notte, è superiore o maggiore di quello sul quale tu stai, in riferimento al calcolo, poiché si muove in un ordine più lento; ciò è nell'ordine, poiché sta al di sopra della terra sulla quale tu stai; perciò il calcolo del suo tempo non è così grande, quanto al numero dei suoi giorni, dei suoi mesi e dei suoi anni.”
Il luminare minore è la Luna. La scrittura enuncia qui un concetto interessante e cioè che il corpo celeste che è in ordine superiore alla Terra si deve muovere più lentamente. Infatti una rotazione completa della Luna rispetto al proprio asse è di 27 giorni terrestri.
Scrittura in Abrahamo 3:6-8
“E il Signore mi disse: Ora, Abrahamo, questi due fatti esistono, ecco, i tuoi occhi lo vedono; ti è dato di conoscere i tempi di calcolo, il tempo fissato, sì, il tempo fissato della terra sulla quale tu stai, e il tempo fissato del luminare maggiore, che è posto a governare il giorno, e il tempo fissato del luminare minore, che è posto a governare la notte.
Ora, il tempo fissato del luminare minore è un tempo più lungo, quanto al suo calcolo, del calcolo del tempo della terra sulla quale tu stai.
E dove questi due fatti esistono, vi sarà un altro fatto superiore ad essi, cioè vi sarà un altro pianeta il cui calcolo del tempo sarà ancora più lungo;”
Da questa scrittura si evidenzia il concetto che il pianeta che sta al di sopra della Terra e della Luna ha un tempo di rotazione intorno al proprio asse ancora più lungo. Il Sole poiché si trova allo stato di plasma è soggetto ad una rotazione differenziale, ovvero ruota in maniera diversa a seconda della latitudine: infatti il sole ruota più velocemente all'equatore che non ai poli ed il periodo di rotazione varia tra i 25 giorni dell'equatore e i 36 dei poli (valore medio 30,5).
Scrittura in Abrahamo 3:9-10
“E così il calcolo del tempo di un pianeta sarà superiore a un altro, finché giungerai vicino a Kolob, la quale Kolob è secondo il calcolo del tempo del Signore; la quale Kolob è posta vicino al trono di Dio, per governare tutti quei pianeti che appartengono allo stesso ordine di quello sul quale tu stai. E ti è dato di conoscere il tempo fissato di tutte le stelle che sono poste per dare luce, finché giungi vicino al trono di Dio.”
Questa scrittura, unitamente a quelle precedenti, ci chiarisce che l’ordine di appartenenza non riguarda tutti i pianeti ma solo quelli simili alla Terra e quelli che hanno la funzione di illuminarli durante il giorno, cioè le stelle come il Sole che emettono luce, e quei pianeti che durante la notte riflettono la luce sul pianeta dove c’è vita.
Scrittura in Abrahamo 3:13
“Ed Egli mi disse: Questa è Shineha, che è il sole. E mi disse: Kokob, che significa stella. E mi disse: Olea, che è la luna. E mi disse: Kokaubeam, che significa stelle, ossia tutti i grandi luminari che erano nel firmamento del cielo.”
A scanso di equivoci, con questa Scrittura il Signore precisa ad Abrahamo quali sono i pianeti che fanno parte di quest’ordine a cui appartiene la Terra.
Scrittura in Abrahamo 3:16
“Se due cose esistono, e una è al di sopra dell'altra, vi saranno cose più grandi al di sopra di esse; perciò Kolob è la più grande di tutte le Kokaubeam che tu hai visto, perché è la più vicina a me.”
Quanto affermato in questa Scrittura può essere definito come un “ordine gerarchico del tempo” dove i pianeti facenti parte di quest’ordine, in ultima analisi fanno capo a Kolob che sta al di sopra di tutti, in quanto ha il tempo di rotazione più lungo di tutti e, secondo la nostra percezione, quasi eterno: 365000 giorni.
Se poi noi andiamo a confrontare il totale delle rotazioni sul proprio asse di questi corpi celesti relativi a quelli dell’ordine gerarchico del tempo durante un anno galattico, corrispondente a una rotazione di 360° intorno al centro della galassia (fig. 102), il concetto risulta ancora sorprendentemente più significativo:
- Kolob: 226.000 rotazioni/anno galattico
- Sole: 2.705.500.000 “ “ “
- Luna: 3.018.500.000 “ “ “
- Terra: 82.490.000.000 “ “ “
Via via che si sale nell’ordine gerarchico del tempo indicato dalle scritture si ha un rallentamento del periodo di rotazione, cioè un tempo più lungo per completare una rotazione sul proprio asse, questo per il relativo giorno e pertanto anche per i relativi mesi ed anni come chiaramente indicato nella scrittura di Abrahamo 3:6-8.
Per avere una proporzione con il tempo di Kolob basta considerare che questa stella ha fatto solo 6 rotazioni da quando è avvenuta la caduta di Adamo contro i 226.000 che gli necessitano per percorrere un anno galattico…. pertanto il tempo su Kolob è praticamente “infinito”…. forse si potrebbe anche dire “eterno”.
Quando la Terra fu organizzata e ruotava in un’orbita intorno a Kolob (vedi sezione “L’organizzazione della terra”), le Scritture ci dicono che aveva un tempo come Kolob e pertanto il suo giorno di allora era lungo 365.000 dei nostri giorni attuali. Poi durante il percorso di espulsione della Terra dal centro della galassia al sistema solare, la velocità di rotazione angolare è cresciuta notevolmente fino a compiere una rotazione completa intorno al proprio asse in un solo giorno nostro attuale.
La cosa più importante che le Scritture sopra citate ci dicono è che la parola “tempo” si configura con la lunghezza del giorno e pertanto, quando il Signore ha assegnato il suo tempo all’uomo, non ha fatto altro che definire la lunghezza del suo giorno.
Questo post è stato estratto dal libro "Il geocristianesimo" di piero Durazzani.
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