Il pensiero di Joseph Smith
“Noi riteniamo che il principio secondo cui tutti gli uomini sono uguali sia un principio giusto, che esso dovrebbe essere rispettato da ogni individuo e che a nessuno sia negato il diritto di decidere da sé tutte le questioni relative alla coscienza.
Ne deriva quindi che se ne avessimo il potere, noi accorderemmo a tutti l’esercizio di questo diritto sulla libertà di pensiero, che il cielo ha così benevolmente concesso all’umana famiglia come uno dei suoi doni più belli.” (History of the Church, 22 gennaio 1834).
“Provo i sentimenti più liberali e un sentimento di carità verso tutte le sette, i partiti e le denominazioni. Considero i diritti e le libertà di coscienza quanto più sacri e cari. Non disprezzo alcun uomo per avere un’opinione diversa dalla mia.” (Lettera scritta da Joseph Smith a Isaac Galland, 22 marzo 1839).
“I santi possono attestare se io sono pronto a deporre la vita per i miei fratelli. Se è stato dimostrato che sono pronto a morire per un mormone, dichiaro con franchezza dinanzi al cielo che sono altrettanto pronto a morire in difesa dei diritti di un presbiteriano, di un battista o di un brav’uomo di qualsiasi altra confessione religiosa, perché lo stesso principio che calpestasse i diritti dei Santi degli Ultimi Giorni calpesterebbe anche i diritti dei cattolici romani o di qualsiasi altra setta religiosa che fosse impopolare e troppo debole per difendersi.
È l’amore per la libertà che ispira l’anima mia, libertà civile e religiosa per tutta la razza umana.
Se penso che l’umanità sia in errore, la butterò giù? No, la solleverò, e lo farò come vorrà se non riuscirò a persuaderla che i miei sistemi sono migliori; né cercherò di costringere alcuno a credere in ciò che credo io, se non con la sola forza del ragionamento, anche perché la verità si farà strada.” ( Discorso tenuto da Joseph Smith il 9 luglio 1843 a Nauvoo).
“Dovremmo sempre essere consapevoli di quei pregiudizi che talvolta si presentano così stranamente e che sono così congeniali alla natura umana, contro i nostri amici, vicini e fratelli del mondo, che preferiscono distinguersi da noi per le opinioni e le questioni di fede. La nostra religione è fra noi ed il nostro Dio. La loro religione è fra loro e il loro Dio.” (Lettera scritta da Joseph Smith dal carcere di Liberty a Edward Partridge il 20 marzo 1839).
“Quando negli uomini osserviamo qualità virtuose, dovremmo sempre riconoscerle, a prescindere dalla visione che essi hanno del credo e della dottrina, perché sono, o dovrebbero essere, tutti liberi, dotati di diritti inalienabili e dei titoli elevati e nobili delle leggi di natura e di conservazione per pensare, agire e parlare come desiderano, nel rispetto dei diritti e dei privilegi di tutte le altre creature, senza infrangerne alcuno. Con tutto il cuore sottoscrivo e pratico questa dottrina.” (Lettera scritta da Joseph Smith a James Arlington Bennet, 8 settembre 1842).
“Non intromettetevi con gli uomini riguardo alla loro religione: tutti i governi dovrebbero consentire a chicchessia di vivere secondo la sua religione senza essere molestato. Nessuno è autorizzato ad uccidere a causa di differenze religiose, che tutte le leggi e i governi dovrebbero tollerare e proteggere, giuste o sbagliate che siano.” (Discorso tenuto da Joseph Smith il 7 aprile 1844 a Nauvoo).
“Noi… coltiveremo la pace e l’amicizia con tutti, facendoci gli affari nostri, e ne verremo fuori vincitori e rispettati, perché, rispettando le persone, rispettiamo noi stessi.” (Lettera scritta da Joseph Smith all’editore del Nauvoo Neighbor il 10 febbraio 1844.)
Chi era Joseph Smith?
Profeta scelto per restaurare la vera chiesa di Gesù Cristo sulla terra. Joseph Smith nacque nello Stato del Vermont, negli Stati Uniti d'America, e visse dal 1805 al 1844.
Nel 1820 Dio Padre e Gesù Cristo apparvero a Joseph, ed egli apprese che nessuna delle chiese esistenti sulla terra era quella vera. In seguito fu visitato dall'angelo Moroni, il quale gli rivelò il luogo in cui erano nascoste le tavole d'oro che contenevano gli annali di antichi popoli del continente americano.
Joseph tradusse le tavole d'oro e nel 1830 le pubblicò col nome di Libro di Mormon. Nel 1829 ricevette l'autorità del sacerdozio da Giovanni Battista e da Pietro, Giacomo e Giovanni.
Secondo quanto Dio aveva comandato, il 6 aprile 1830, Joseph e alcune altre persone organizzarono la chiesa restaurata di Gesù Cristo. Sotto la guida di Joseph, la Chiesa crebbe in Canada, Inghilterra e nella parte orientale degli Stati Uniti, soprattutto nell'Ohio, Missouri e Illinois.
Egli ricevette molte altre rivelazioni dal Signore, nelle quali sono descritte le dottrine fondamentali e l'organizzazione della Chiesa. Molte di queste rivelazioni furono raccolte in quella che oggi è conosciuta come Dottrina e Alleanze. A lui va anche il merito di aver portato alla luce la Perla di Gran Prezzo, che contiene traduzioni ispirate di alcuni degli scritti di Mosè, di Abrahamo e di Matteo, alcuni brani della sua storia e testimonianza e tredici dichiarazioni di dottrina e credenze della Chiesa.
Feroci persecuzion i seguirono Joseph e i santi ovunque si stabilivano. Il 27 giugno 1844 Joseph e suo fratello Hyrum subirono il martirio nel carcere di Carthage, Illinois, negli Stati Uniti d'America.
Nascita dei diritti culturali enunciati nella carta di Friburgo.
Di fronte alla persistenza delle violazioni, al fatto che le attuali e potenziali guerre trovano in gran parte i loro germi nelle violazioni dei diritti culturali, che numerose strategie di sviluppo si sono rivelate inadeguate per l’ignoranza di questi stessi diritti, constatiamo che l’universalità e l’indivisibilità dei diritti dell’uomo risentono sempre dell’emarginazione dei diritti culturali.
Il testo proposto il 7 maggio 2007 è una nuova versione, profondamente rimaneggiata, di un progetto redatto per l’UNESCO1 dal gruppo internazionale di lavoro, che a poco a poco ha cominciato ad essere chiamato «gruppo di Friburgo», poiché è stato organizzato dall’Istituto interdisciplinario di etica e dei diritti dell’uomo dell’Università di Friburgo, in Svizzera.
Questa Dichiarazione (vedi pubblicazione specifica), frutto di un lungo dibattito con attori di origini e di condizioni molto diverse, è affidata alle persone, comunità, istituzioni e organizzazioni che intendono partecipare allo sviluppo dei diritti, delle libertà e delle responsabilità enunciati nella stessa.
martedì 26 gennaio 2010
IL PENSIERO ILLUMINATO DI JOSEPH SMITH PRECURSORE DEI DIRITTI CULTURALI
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JOSEPH SMITH PRECURSORE DEI DIRITTI CULTURALI
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